scissione ONLUS

Post 32

wikipedia

da una richiesta donazioni di wikipedia: “Siamo una piccola organizzazione non-profit, che deve però sostenere i costi di uno dei cinque siti web più grandi del mondo: server, personale e programmi”. E’ un pilastro della truffa ONLUS, il presentare come separato ciò che invece è unito, i volontari e gli stipendiati

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volontari e stipendiati in una ONLUS
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scissione ONLUS: volontari e stipendiati vengono presentati come realtà a sé, quando invece sono un tutt’uno

onlus, fatta la legge trovato l’inganno

Post 31

Legge-quadro sul volontariato: la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte. Se la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro, perché allora è possibile dopo un certo tempo il passaggio dalla qualifica di volontario alla qualifica di stipendiato?

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in rosso un volontario. La legge esige che esso non possa percepire uno stipendio
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fatta la legge, trovato l’inganno. Il volontario dopo sei mesi cambia qualifica, e diventa stipendiato.

ONLUS, fatta la legge trovato l’inganno.

La legge 11 agosto .. dice all’articolo 2: “L’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario.”, e poi “La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato”.

Questa norma è disattesa sistematicamente con la possibilità, per i volontari, di passare dopo un certo lasso di tempo dall’altra parte della barricata, per cui la legge è valida solo se si tiene conto della ONLUS in un certo istante. Se si estende e si guarda alla ONLUS con anche il fattore tempo, ecco disattesa la legge che esigeva la incompatibilità tra volontari e lavoro subordinato: il volontario prende lo stipendio, ma tanto non è più iscritto come volontario…

fattalalegge

Legge 11 agosto 1991, n. 266

Legge-quadro sul volontariato

Art. 2 – Attività di volontariato

  1. Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.
  2. L’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse.
  3. La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte.

—————————————————

Art. 3 – Organizzazione di volontariato

4.   Le organizzazioni di volontariato possono assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo esclusivamente nei limiti necessari al loro regolare funzionamento oppure occorrenti a qualificare o specializzare l’attività da esse svolta.

Legge 11 agosto 1991, n. 266

 

una donna ONLUS

Post 27

 

 

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Senza titolo-1

donna onlus (3)

 

una donna ONLUS, metà col velo e metà senza. In pratica è come se fosse senza velo, perché coprire metà è come coprire niente. Alla stessa maniera una ONLUS composta da volontari e stipendiati è da intendersi come associazione di stipendiati, non ha nessun senso dire associazione di volontari con una piccolissima parte di personale stipendiato

restrizioni sensa senso

 

restrizioni senza senso: a che serve, volendo celare il viso di una donna, coprirne solo la metà? A che serve, volendo impedire ad una associazione di dare una paga ai propri adepti, farlo solo con la metà dei propri associati?NIENTE STIPENDIO

 

onlus: i numeri

Post 26

Istat: in Italia 301.191

non profit e

4,7 mln di volontari

di Mattia Schieppati

Presentati oggi i primi risultati del censimento Istat sul non profit. Che conferma l’importanza e il peso del settore «per la tenuta economica e lo sviluppo sociale del Paese. La politica lo leggerà?

Sono 301.191 le istituzioni non profit attive in Italia. Sono cresciute del 28% rispetto al 2001. Ma soprattutto movimentano – con diverse formule e livelli di impegno – una massa impressionante di italiani: contano infatti sull’attività 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 271mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei. Un pezzo di economia sociale che finalmente viene messo nero su bianco in maniera irrevocabile.

http://www.vita.it/non-profit/volontariato/l-italia-ha-301-191-non-profit.html

i diritti del povero

Post 25

Una carta dei diritti:

CARTA DEI DIRITTI DEL MALATO
1. DIRITTO AL TEMPO
Ogni cittadino ha diritto a vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari.

2. DIRITTO ALL’INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita nonché ad entrare in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua condizione di salute.

3. DIRITTO ALLA SICUREZZA
Chiunque si trovi in una situazione di rischio per la sua salute ha diritto ad otten..

 

 

Ce n’è di tutti i tipi, manca ancora una carta dei diritti del povero. Non c’è ancora perché toccherebbe ai poveri stessi farla, ma quando una persona non riesce a procurarsi da mangiare, è in una condizione che non riesce a fare altre cose come appunto rivendicare i propri diritti.

C’è poi da considerare il grosso equivoco degli operatori del terzo settore visti come appartenenti alla stessa categoria dei poveri

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quando la realtà è ben diversa

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poveri ed operatori nel loro giusto rapporto, cliente e barista e non barista e barista, grosso equivoco dei giorni nostri.

Si arriva così all’assurdo che il barista chiede ed ottiene soldi per difendere i diritti dei clienti del suo bar, con il risultato sotto gli occhi di tutti che non esiste appunto neanche una carta dei diritti del povero

 

2014-04-08_064959
onlus e poveri, oggi e domani

 

 

 


CARTA DEI DIRITTI DEL POVERO

art 1

ogni povero ha diritto a 2 pasti al giorno ed ad una casa

art 2 …