scissione ONLUS
da una richiesta donazioni di wikipedia: “Siamo una piccola organizzazione non-profit, che deve però sostenere i costi di uno dei cinque siti web più grandi del mondo: server, personale e programmi”. E’ un pilastro della truffa ONLUS, il presentare come separato ciò che invece è unito, i volontari e gli stipendiati
onlus, fatta la legge trovato l’inganno
Legge-quadro sul volontariato: la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte. Se la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro, perché allora è possibile dopo un certo tempo il passaggio dalla qualifica di volontario alla qualifica di stipendiato?
ONLUS, fatta la legge trovato l’inganno.
La legge 11 agosto .. dice all’articolo 2: “L’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario.”, e poi “La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato”.
Questa norma è disattesa sistematicamente con la possibilità, per i volontari, di passare dopo un certo lasso di tempo dall’altra parte della barricata, per cui la legge è valida solo se si tiene conto della ONLUS in un certo istante. Se si estende e si guarda alla ONLUS con anche il fattore tempo, ecco disattesa la legge che esigeva la incompatibilità tra volontari e lavoro subordinato: il volontario prende lo stipendio, ma tanto non è più iscritto come volontario…
Legge 11 agosto 1991, n. 266
Legge-quadro sul volontariato
Art. 2 – Attività di volontariato
- Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.
- L’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse.
- La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte.
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Art. 3 – Organizzazione di volontariato
4. Le organizzazioni di volontariato possono assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo esclusivamente nei limiti necessari al loro regolare funzionamento oppure occorrenti a qualificare o specializzare l’attività da esse svolta.
acqua ed industria
relazioni e distanza
da deviantart /garauno
una donna ONLUS
una donna ONLUS, metà col velo e metà senza. In pratica è come se fosse senza velo, perché coprire metà è come coprire niente. Alla stessa maniera una ONLUS composta da volontari e stipendiati è da intendersi come associazione di stipendiati, non ha nessun senso dire associazione di volontari con una piccolissima parte di personale stipendiato
restrizioni senza senso: a che serve, volendo celare il viso di una donna, coprirne solo la metà? A che serve, volendo impedire ad una associazione di dare una paga ai propri adepti, farlo solo con la metà dei propri associati?
onlus: i numeri
Istat: in Italia 301.191
non profit e
4,7 mln di volontari
di Mattia Schieppati
Presentati oggi i primi risultati del censimento Istat sul non profit. Che conferma l’importanza e il peso del settore «per la tenuta economica e lo sviluppo sociale del Paese. La politica lo leggerà?
Sono 301.191 le istituzioni non profit attive in Italia. Sono cresciute del 28% rispetto al 2001. Ma soprattutto movimentano – con diverse formule e livelli di impegno – una massa impressionante di italiani: contano infatti sull’attività 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 271mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei. Un pezzo di economia sociale che finalmente viene messo nero su bianco in maniera irrevocabile.
http://www.vita.it/non-profit/volontariato/l-italia-ha-301-191-non-profit.html
i diritti del povero
Una carta dei diritti:
CARTA DEI DIRITTI DEL MALATO
1. DIRITTO AL TEMPO
Ogni cittadino ha diritto a vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari.
2. DIRITTO ALL’INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita nonché ad entrare in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua condizione di salute.
3. DIRITTO ALLA SICUREZZA
Chiunque si trovi in una situazione di rischio per la sua salute ha diritto ad otten..
Ce n’è di tutti i tipi, manca ancora una carta dei diritti del povero. Non c’è ancora perché toccherebbe ai poveri stessi farla, ma quando una persona non riesce a procurarsi da mangiare, è in una condizione che non riesce a fare altre cose come appunto rivendicare i propri diritti.
C’è poi da considerare il grosso equivoco degli operatori del terzo settore visti come appartenenti alla stessa categoria dei poveri
quando la realtà è ben diversa
poveri ed operatori nel loro giusto rapporto, cliente e barista e non barista e barista, grosso equivoco dei giorni nostri.
Si arriva così all’assurdo che il barista chiede ed ottiene soldi per difendere i diritti dei clienti del suo bar, con il risultato sotto gli occhi di tutti che non esiste appunto neanche una carta dei diritti del povero
CARTA DEI DIRITTI DEL POVERO
art 1
ogni povero ha diritto a 2 pasti al giorno ed ad una casa
art 2 …